Il cibo perso lungo la filiera produttiva e buttato via in Europa, secondo la Fao (Food and Agriculture Organization of the United Nations), potrebbe nutrire 200 milioni di persone e circa un terzo del cibo prodotto annualmente a livello mondiale, cioè 1,3 miliardi di tonnellate viene scartato dalle aziende o sprecato da noi consumatori.
Solo in Italia lo spreco di cibo può essere quantificato con un valore che si aggira intorno ai 13 miliardi di euro annui. Una cifra importante che ognuno di noi, giorno per giorno, contribuiamo a buttare nella spazzatura.
Dimezzare gli sprechi di cibo per il 2020 è una delle priorità da affrontare per l’Unione Europea; sulla base dei dati Eurostat risulta infatti che ogni cittadino d’Europa spreca in media 180 kg di cibo l’anno e gli italiani sono al quindicesimo posto della classifica sullo spreco alimentare con una media di 149 kg annuali/pro capite.
Ora più che mai è importante prendere coscienza ed iniziare a ridurre gli sprechi, riutilizzando gli avanzi di buon cibo portandoli a casa dal ristorantee rimodulando le quantità acquistate per la famiglia, facendo attenzione alle scadenze riportate nelle confezioni.
Lo spreco alimentare pone grandi interrogativi etici sulle disparità di consumo nel mondo tra chi spreca e chi non ha da mangiare.
Rifletti su quante volte ti sei recato al ristorante e quanto spesso, a causa di porzioni eccessive, tutto ciò che non hai consumato è stato buttato come scarto di ottimo cibo.
Da oggi sappi che se non consumi tutto quello che hai ordinato, puoi richiedere al cameriere una “Family Bag” per conservare e trasportare comodamente a casa tutto quello che non hai mangiato.